Quella aquilana è una a civiltà che nasce dall’acqua e che dalla tutela del proprio patrimonio idrico e ambientale ha l’occasione, nonché il dovere, di definire un pezzo importante del proprio futuro. Con il coraggio, laddove necessario, anche di stravolgere i paradigmi esistenti, ricomponendo un rapporto più sano e produttivo tra centro storico e frazioni, stimolando una nuova democrazia della mobilità e dell’abitare, che aiuti chi non è proprietario e valorizzi chi le proprietà le mantiene o le mette a disposizione della comunità, innovando processi capaci di coniugare giustizia sociale ed ambientale e generare così nuove opportunità. Occorre insomma ricreare un ecosistema di persone, cose e ambiente naturale pensato e vissuto in comunità.