Elezioni 2022, si vince insieme, con generosità e responsabilità
La competizione elettorale per il rinnovo del consiglio comunale dell’Aquila è assolutamente contendibile. Si può vincere, di questo, come Stefania Pezzopane, sono fermamente convinto anche io. Non basta però dirlo, né è sufficiente confidare sul malcontento diffuso in città rispetto all’operato inconcludente di Biondi e della sua amministrazione.
Il Sindaco ha dalla sua una parte di consenso interessato, lo stesso, non nascondiamoci, già vicino al centrosinistra al governo della città durante i mandati di Cialente e alle ultime elezioni. Ho però sempre creduto che gli elettori siano sempre più intelligenti di quanto una certa politica è portata a pensare e che per vincere occorre nutrire l’ambizione di essere la scelta e non l’alternativa. È con questa convinzione unita a quella di rappresentare un profilo innovativo nel campo del centrosinistra che, in maniera trasparente e sincera, ho dato una mia disponibilità ad essere il candidato sindaco dell’area politica in cui milito da sempre. L’ho fatto senza tatticismi, in un momento in cui tra i vari partiti e movimenti civici di centrosinistra non esisteva ancora un’interlocuzione, quando anzi tra alcuni di essi un dialogo sembrava impossibile. Oggi, dopo un percorso lungo e faticoso, il risultato raggiunto con la costituzione di un tavolo più ampio di quello che ci aveva visti uniti nelle elezioni amministrative del 2017 rappresenta già una prima vittoria, insperata fino solo a un paio di mesi fa, ma che il Partito Democratico ha inseguito caparbiamente insieme alle tante forze progressiste cittadine, capaci di superare incomprensioni e divisioni del passato per ricominciare a stare insieme e a contribuire, ognuno con le proprie sensibilità culturali, alla costruzione di una proposta di governo credibile e migliore dell’attuale. È ciò che la nostra comunità politica chiede e quello che la città merita.
Ma come nulla succede per caso, nulla può darsi per scontato, tanto meno l’unità raggiunta che è compito di tutti noi adesso salvaguardare. Credo sia giunto il momento in cui chi ha più responsabilità debba mettercela, senza forzare la mano con inutili fughe in avanti ma anche chiarendo le proprie posizioni. La mia disponibilità, nota da tempo e confermata in ogni occasione, resta tale. Ad Americo, che ho sostenuto con convinzione cinque anni fa e che considero una importante risorsa per il centrosinistra e un indubbio valore aggiunto al tavolo, senza tatticismi chiedo di sciogliere la riserva rispetto alla richiesta di candidatura avanzata dal Passo Possibile. Agli altri candidati chiedo una disponibilità leale e reale a trovare una sintesi nel tavolo istituito, la mia c’è in maniera serena e responsabile. Non si scommetta sul suo fallimento, non si forzi la mano invocando le primarie prima di verificare la possibilità di una sintesi, come non si perda ulteriore tempo per invocare all’ultimo minuto il solito salvatore della patria. E se davvero esiste un’ipotesi concreta di personalità autorevoli capaci di andare oltre i nomi emersi, esponenti della società civile in grado di garantire l’unità più di altri, si valutino anche queste.
A tutti però mi sento di dire che nessun candidato da solo è più forte di una coalizione compatta e convinta nel sostenerlo. Si può vincere, ma è necessario riconoscimento reciproco, generosità e unità.