Nuova vita per il progetto CASE, opportunità per la città o per la campagna elettorale?
Consistenza del patrimonio 2009
Il patrimonio immobiliare realizzato nella prima fase di gestione dell’emergenza sisma del 2009 è costituito da 4.449 alloggi del Progetto CASE e 1.275 alloggi dei Moduli Abitativi Provvisori (MAP), per un totale di 5.724 abitazioni. Gli alloggi del Progetto CASE sono aggregati in 185 edifici e distribuiti in 19 insediamenti dislocati all’interno del territorio comunale. Gli insediamenti MAP invece sono distribuiti in 23 diverse località del territorio comunale. Nel complesso gli alloggi CASE hanno una capienza massima di 15.195 inquilini mentre 4291 possono essere ospitati nei MAP, per una capienza totale di 19.486 abitanti.
Insediamento progetto CASE di Bazzano
Dopo 12 anni?
Dopo più di due lustri dalla loro realizzazione oggi questi insediamenti risultano destinati per poco più di un terzo all’assistenza della popolazione terremotata, per un altro terzo a politiche abitative di vario tipo (fragilità sociali, giovani coppie, separati ecc.), mentre il restante terzo è riconducibile ad alloggi inagibili o vuoti. Solo per fare qualche numero nel 2020 sono stati assegnati 194 alloggi attraverso un bando pubblico, 198 direttamente tramite ordinanza sindacale, 346 per fragilità sociale.
Nella tabella le categorie degli attuali assegnatari
Come stanno le CASE?
Ad oggi c’è un dato che colpisce molto, il tasso di inagibilità degli alloggi, pari a 1 alloggio inagibile su 5 per il Progetto CASE (inagibili il 20,79% del totale) e 1 su 7 per i MAP, (inagibili il 14,48% del totale) per problemi a volte costruttivi e a volte di scarsa manutenzione, nonostante la funzione duratura nel tempo dei primi e quella temporanea dei secondi. Entrando più in dettaglio, ben 3 insediamenti del progetto CASE risultano totalmente inagibili (Arischia, Coppito 2 e Collebrincioni) e completamente disabitati, al pari degli insediamenti MAP di Cansatessa – San Vittorino e di Pescomaggiore. Complessivamente risultano inagibili 925 alloggi inagibili riferiti al progetto CASE e ulteriori 185 relativi ai MAP per un totale di 1.110.
Cedimento di un balcone nel Progetto CASE di Preturo (dal web)
Quanta gente c’è dentro?
In particolare, a 12 anni di distanza dalla loro realizzazione, solo il 68% degli alloggi sono attualmente utilizzati, mentre sono ospitate 8.601 persone (1605 nei MAP e 6996 nei progetti CASE) a fronte di una capienza massima di 19.486 abitanti. 5 sono invece gli insediamenti in cui ci sono più appartamenti vuoti che pieni, per non assegnazione o inagibilità (Progetto CASE di Assergi, Roio 2, Sassa NSI e insediamenti MAP di Collebrincioni e Tempera – San Biagio).
Tasso di occupazione alloggi
Le buone notizie per il futuro
Quest’anno sono arrivate molte buone notizie dal Governo Centrale, come l’Istituzione all’Aquila del Centro Nazionale del Servizio Civile Universale, della Scuola di Formazione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e la Scuola Tecnica della Pubblica Amministrazione, annunciata a sorpresa da Draghi all’Aquila all’inaugurazione del Parco della Memoria per le vittime del sisma. Sono interventi che verranno finanziati per intero dallo Stato, senza contributi locali o regionali.
Nel dettaglio
Nella proposta di legge di bilancio formulata dal Governo, all’articolo 40-quater, è stata inserita una proposta per l’istituzione del Centro Nazionale del Servizio Civile Universale, per assegnare 5 milioni di euro per la gestione e funzionamento del centro dal 2022 e 60 milioni di euro per ristrutturare e adeguare energeticamente gli alloggi del Progetto CASE che dovranno ospitare annualmente 2500 volontari.
Con la legge di bilancio 2020 invece è stato istituito il Centro di formazione territoriale dell’Aquila del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, con una dotazione di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022, 2023 e di 1 milione di euro a decorrere dall’anno 2024. Il centro prevede, in prima istanza, la necessità di strutture idonee alla formazione di 250 aspiranti vigili del fuoco ogni sei mesi, con la possibilità di ampliare l’intervento, in un secondo momento, fino a raggiungere una capacità ricettiva e formativa idonea ad ospitare fino a 750 allievi a semestre.
In quest’ottica, il gruppo di lavoro incaricato con decreto del Capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco n. 11 del 5 febbraio, ha predisposto uno studio preliminare per la realizzazione della nuova Scuola di Formazione VVF dell’Italia Centrale nel complesso del progetto CASE di Sassa che prevede:
- la demolizione delle opere dichiarate inagibili (8 edifici) con conservazione delle piastre;
- la costruzione di spazi comuni sulle piastre liberate dalle opere inagibili;
- l’utilizzo di parte delle restanti opere per l’alloggio degli allievi e del personale di supporto alla formazione;
- l’utilizzo di parte delle corti per la realizzazione di impianti di formazione motoria.
Anche in questo caso la soluzione per l’uso del progetto CASE è stata data dal Governo, mentre al Comune si è chiesta unicamente la disponibilità degli alloggi, cosa in cui l’amministrazione purtroppo non ha brillato in trasparenza e rapporti con i residenti
Vista progetto CASE di Sassa NSI
Nel 2016 questo era per me già prioritario
Il 25 febbraio 2016, il Consiglio Comunale dell’Aquila ha approvato un mio ordine del giorno con il quale si impegnava il Sindaco e l’amministrazione ad elaborare, per l’intero compendio immobiliare dei progetti CASE e MAP, un piano finalizzato al graduale abbattimento degli edifici risultati inagibili o ritenuti non più utili e di contestuale valorizzazione dei restanti, nella misura e con le modalità derivanti da valutazioni di carattere urbanistico, sociale e demografico. Indirizzo rispetto al quale l’attuale amministrazione non ha dato alcun seguito, ritrovandosi nella difficoltà di dare attuazione alla realizzazione della scuola di formazione del corpo nazionale dei vigili del fuoco a causa della resistenza di molti inquilini del progetto CASE di Sassa al trasferimento, che rischia di riproporsi anche rispetto all’opportunità offerta dal Centro nazionale del servizio civile universale.
Particolarmente interessante, ai fini di una gestione puntuale e sostenibile, nonché di una strategia a medio lungo termine di razionalizzazione del patrimonio esistente, è il dato relativo alle grandi differenze in termini di prestazioni energetiche emerse tra le varie tipologie costruttive. Sarebbe bene quindi considerare anche questo aspetto, per non tornare poi a lamentarsi dei costi di gestione (energetica in questo caso) elevati.
Sarebbe opportuno applicare le stesse metodologie anche per gli alloggi del Collegio Ferrante d’Argona che si spera possa essere presto operativo.
Differenze percentuali di costo medio mq/anno per ditta costruttrice sulla media del Progetto CASE
Ora 6 domande al Comune per il futuro e una cattiva per il presente.
L’Amministrazione è il caso che ora indichi
- Quanti alloggi si prevede verranno liberati nel corso dei prossimi anni grazie al rientro delle persone nelle proprie abitazioni ricostruite, e quanto tempo si stima ci vorrà per avere la disponibilità di alloggi necessari ad ospitare le ragazze e i ragazzi che si alterneranno nell’ambito del percorso di formazione del Servizio Civile Universale?
- Rispetto alle nuove esigenze, quanti alloggi tra quelli inagibili si valuta di poter recuperare e quanti invece si conferma di dover demolire?
- Si intende concentrare gli alloggi destinati agli allievi del Centro Nazionale del Servizio Civile Universale su alcuni insediamenti specifici oppure distribuirli su tutto il territorio comunale?
- Cosa si intende fare con i MAP?
- Esiste una strategia di riconversione urbanistica delle aree che andranno necessariamente dismesse?
- Esiste un piano finalizzato ad una gestione finanziariamente sostenibile per l’ente comunale?
- L’Amministrazione pensa a questi interventi come opportunità per la città o per la campagna elettorale?