Don’t look up. Guarda in basso, immagina che bella la nuova pavimentazione di Piazza Duomo!
Si discute tanto in questi giorni del film di Adam McKay, uscito su Netflix qualche giorno prima di Natale, che parla di una cometa in rotta di collisione con la Terra che decreta al suo impatto l’estinzione della razza umana. L’ho visto anche io e l’ho trovato molto interessante; poi ho letto l’elenco dei progetti per i quali l’amministrazione ha chiesto il finanziamento a valere del fondo complementare al PNRR e ho pensato che una possibile parodia in salsa aquilana del film hollywoodiano potrebbe sottotitolare così:
“Dont L’ook up. Guarda in basso, immagina che bella la nuova pavimentazione di Piazza Duomo!”
Ho fatto tutto questo preambolo per ricordare come nel mese di ottobre, attraverso una conferenza stampa, avevo sfidato Biondi ad aprire un confronto sul PNRR con tutte le forze politiche e sociali della città, ad “alzare lo sguardo” verso le sfide che il piano europeo per la Next Generation si poneva e non invece ad abbassarlo in direzione della vicina campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale, prevista a primavera del 2022. Del resto da un’amministrazione priva di una qualsiasi idea di sviluppo della città e di una minima capacità di programmazione e di visione non ci si poteva aspettare altro.
È successo invece quello che temevo e avevo tristemente profetizzato. Il confronto non solo non è stato aperto ma è stato palesemente evitato, provando persino a boicottare il consiglio comunale convocato sull’argomento, con il lucido obiettivo di avere le mani libere. Il risultato prodotto è una serie di interventi ordinari completamente disarticolati tra loro, buoni forse per costruire un consenso immediato ma che non rispondono a nessuna strategia di lungo termine.
Alcuni esempi:
- Riapertura Viale Ovidio: Tempo fa era stato presentato da un gruppo di imprenditori un project financing per interrare tutta la viabilità proveniente da Via Castello, Via duca degli Abruzzi e Viale Gran Sasso e la realizzazione di parcheggi. Strategico sarebbe stato liberare la fontana Luminosa dalle macchine e valorizzarla attraverso una ricucitura urbanistica con il parco del Castello. Si è scelta invece la direzione opposta.
- Recupero ex scuole: per almeno un paio (Menzano di Preturo e Pescomaggiore), già era stato ottenuto un finanziamento attraverso il bando di riqualificazione delle periferie (insieme alle altre ex scuole di Torretta, Gignano, Sant’Elia, San Sisto, Coppito, San Marco di Preturo, Valle Pretara, Tempera). Alcune, come ad esempio quella di Collebrincioni non hanno un finanziamento, altre invece due.
- Piscina Verdeaqua: Nell’elenco è previsto un intervento per la riqualificazione energetica della Piscina Comunale. Benissimo, ma non poteva essere questa l’occasione per affrontare finalmente, dopo oltre 3 anni di chiusura, anche il ripristino dell’impianto di Verdeaqua ed affrontare in sicurezza il bando per l’affidamento della gestione?
Si tratta in definitiva di un elenco di micro-istanze che ha ben poco di diverso rispetto alle tante delibere CIPE con cui dal 2009 ad oggi sono stati finanziati centinaia di interventi di ricostruzione pubblica. L’ennesima delibera CIPE, ecco a cosa hanno ridotto un’opportunità straordinaria per ripensare la nostra città.
Eppure, una differenza tra le delibere CIPE e il PNRR c’è, ed è anche sostanziale, perché si è passati da un “spendete prima tutta la valanga di soldi che avete a disposizione e poi chiedete il finanziamento per altri interventi” (vedi rimodulazione fondi viale della croce rossa in favore del ponte Belvedere e pavimentazione di Piazza Duomo) che l’amministrazione comunale si sentiva puntualmente dire da Roma a un “chiedete quello che volete, purché spendiate in fretta i soldi che vi diamo”, essendo subentrata l’esigenza di spendere (sembra quasi ad ogni costo) i fondi del Piano di ripresa e resilienza.
E qui sta il punto. Quali sono le garanzie e la credibilità che l’amministrazione Biondi può giocarsi in termini di capacità di spesa e di realizzazione dei progetti di cui ha chiesto ed ottenuto il finanziamento? Pochissime se si analizza il report del monitoraggio che l’USRA fa periodicamente sulla ricostruzione pubblica. L’ultimo aggiornamento, risalente ad agosto 2021, parla di 402 milioni di euro di interventi finanziati sulla città dell’Aquila ma ancora in fase di progettazione o addirittura di programmazione. Il 45% di questo importo, ovvero 179 milioni, è in capo al Comune dell’Aquila.
Tra i progetti finanziati, alcuni addirittura dal lontano 2012, ma ancora al palo ci sono:
Numeri che sono addirittura parziali e ai quali andrebbero aggiunti tanti altri interventi non inseriti nell’elenco monitorato dall’USRA, tra cui ad esempio:
Dati che dimostrano inconfutabilmente la palude amministrativa in cui centinaia di milioni di euro sono impantanati. Se dunque non si è stati capaci di spendere tutte queste risorse, con quali tempi, risorse umane e strumenti amministrativi Biondi pensa di realizzare quelli del PNRR? Nella migliore delle ipotesi procrastinando ulteriormente i tanti mai partiti.
Quello a cui assistiamo da ormai diverse settimane è l’ennesimo grande bluff con cui l’amministrazione prova ad affabulare i cittadini distogliendo l’attenzione dell’opinione pubblica, in vista delle elezioni comunali, da tutto ciò che non ha fatto e di cui invece dovrebbe rispondere. Del resto, l’imbarazzante elenco di rivendicazioni stilato dai capigruppo di maggioranza qualche giorno fa, tra meriti solo parziali (completamento di iter avviati dalla precedente amministrazione) o addirittura nulli (decisioni assunte dal Governo nazionale di cui il partito di Biondi neanche fa parte) rappresenta un’involontaria ammissione degli scarsi risultati raggiunti in 5 anni di governo. Se solo “alzassero lo sguardo” ne prenderebbero finalmente coscienza anche loro.