Tagli di nastri, rientri postdatati, progetti rimandati
In fondo è una buona notizia, certo, rovinata dalla smania elettoralistica di inaugurare una scuola, i cui lavori non sono ancora terminati, prima del rinnovo dell’amministrazione provinciale previsto per il 18 dicembre. In realtà, nel panorama aquilano dell’edilizia scolastica di competenza provinciale, è l’unica buona notizia. Sarebbe stata addirittura buonissima se si fosse riusciti a adeguare sismicamente il plesso scolastico di Via Leonardo Da Vinci, obiettivo non sempre facile da ottenere su un edificio esistente. Ma il livello di sicurezza sismica del 70% raggiunto con i lavori effettuati è di gran lunga superiore rispetto a quelli degli edifici che ospitano gli altri istituti superiori.
Un intervento che consentirà agli studenti del Liceo Cotugno di rientrare, quando i lavori saranno finiti per davvero, in una scuola più sicura. Risultato ottenuto però solo a causa (o per merito?) della energica presa di posizione di genitori, studenti e insegnanti, indisponibili, a seguito dei terremoti del centro Italia del 2016 e 2017, a continuare a frequentare una scuola con il livello di sicurezza emerso dal calcolo dell’indice di vulnerabilità sismica.
Di tutti gli altri edifici scolastici, invece, non si ha notizia alcuna, non se ne parla proprio, come se il problema della sicurezza sismica riguardasse solo il Cotugno. Io l’ho detto in più di un’occasione e lo ribadisco ancora, bisogna aumentare il livello di sicurezza sismica su tutte le scuole. Avevo proposto che per il finanziamento di quasi 7 milioni di euro concesso dal Ministero dell’istruzione alla Provincia dell’Aquila per il recupero del Cotugno, effettuato poi dalla Provincia con fondi propri, venisse chiesta una rimodulazione in favore degli immobili che ospitano l’ITIS, il Liceo Scientifico e i Geometri. Fondi che a seguito di un recente monitoraggio lo stesso ministero ha ritirato poiché non utilizzati nei tempi stabiliti. Ce ne sono tuttavia altri 13 di milioni, stanziati da una delibera CIPE per la costruzione ex novo di una scuola, destinati però sempre al Cotugno. Nel valzer delle localizzazioni (dal parco di Collemaggio alla ex caserma Rossi) del progetto di questa nuova scuola, ad oggi però non c’è traccia, con il rischio che, adesso che è stata recuperata la vecchia sede, il CIPE possa ritenere non più necessario il finanziamento di una scuola che ormai ha ritrovato una propria ubicazione.
Si farà questa nuova scuola? Dove? E in quali tempi?
Comune e Provincia riusciranno mai a parlarsi per stabilire, definitivamente, l’assetto scolastico cittadino e adeguare in funzione di esso i piani di mobilità?
Con quali fondi si intende intervenire per migliorare sismicamente anche gli edifici di Colle Sapone?
Qualcuno può dare delle risposte, queste sì prima delle elezioni del 18 dicembre?
Parafrasando un vecchio adagio verrebbe da dire: “Se pensi alla prossima generazione sogna una nuova città, se pensi ai prossimi dieci anni progetta opere strategiche, se pensi alle prossime elezioni taglia nastri e asfalta strade“. Avanti così.